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Fermata #100 - Il Lightning Network in ogni app

"I concorrenti di TikTok useranno il LN tra un anno". Intervista a Roy Sheinfeld, co-fondatore e CEO di Breez, che spiega come portare Bitcoin alla massa: integrare facilmente il LN in ogni app

Sfruttare le potenzialità del Lightning Network per integrare i pagamenti in bitcoin nelle applicazioni più popolari.

E’ così che Roy Sheinfeld, co-fondatore e amministratore delegato di Breez, uno dei più diffusi wallet Lightning1 sul mercato, pensa all’adozione di Bitcoin presente e futura.

In questa intervista Roy racconta come l’accesso a una massa critica di utenti sia legato a doppio filo con la risoluzione di uno dei più grandi problemi che affliggono il Lightning Network: la difficoltà della self-custody. Le complessità legate alla gestione di un nodo Lightning, dei suoi canali e del routing, portano tanti utenti ad affidarsi a soluzioni custodial, fidandosi di aziende terze e snaturando in questo modo la finalità stessa di Bitcoin. In questa newsletter l’avete letto più volte: se on-chain vale il detto Not your keys, not your coins, per il Lightning Network vale invece l’espressione Not your node, not your coins.

Come fare in modo che anche l’utente inesperto possa interagire con il Lightning Network tramite il proprio nodo, ma senza farsi carico della complessità della sua gestione? La soluzione proposta da Roy è una ricetta i cui ingredienti principali si chiamano The Breez Open-LSP Model e Breez SDK.

Nda: da giornalista il mio giudizio dovrebbe essere distaccato ma, in questa occasione, vi chiedo di concedermi un’eccezione. Roy Sheinfeld è un visionario, il suo lavoro e le sue idee stanno contribuendo allo sviluppo del Lightning Network e, con ogni probabilità, ne influenzeranno enormemente il futuro. Leggete questa intervista, non ve ne pentirete.

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A che punto siamo nell’adozione del Lightning Network?

L'adozione di una tecnologia avviene sempre in due fasi. La prima fase è quella in cui utilizziamo la nuova tecnologia per migliorare leggermente il vecchio modo di interagire, ma imitando gli stessi metodi del passato. La seconda fase è quella rivoluzionaria, in cui si inventano nuovi modi di interagire con il mondo e le cose cambiano davvero.

Per esempio?

C’è voluto tempo prima che la fotocamera digitale penetrasse veramente il mercato. Quando, inizialmente, ha sostituito la vecchia macchina fotografica a pellicola, non ha cambiato il modo in cui le persone si comportavano. Forse ha prodotto fotografie di qualità migliore, anche se alcuni fotografi sostengono che non sia così. Le persone facevano foto, con il vecchio o con il nuovo apparecchio, nello stesso modo. Il vero momento di trasformazione è arrivato con la convergenza tra la fotocamera digitale e il telefono cellulare e, più precisamente, l'iPhone. L'iPhone, con la possibilità di sviluppare applicazioni integrate con la camera, ha cambiato tutto. Ora le persone vivono la loro vita attraverso il prisma delle interazioni sociali: Instagram, TikTok e altre piattaforme. Le app social sono a tutti gli effetti nuovi metodi di utilizzo della fotocamera digitale. La tecnologia trasforma il modo in cui operiamo e pensiamo.

Il Lightning Network ha lo stesso potenziale trasformativo. Per diventare tale, però, non basta migliorare l’esperienza utente: non basta sviluppare il nuovo wallet Lightning che migliora leggermente l’esperienza rispetto all’applicazione bancaria nell’inoltro e nella ricezione dei pagamenti. La natura aperta e senza confini della rete Lightning sarà integrata in nuovi modi di interagire con il mondo, in un modo che ancora non possiamo immaginare. Lo stesso vale per Nostr.

Come si arriva alla seconda fase?

Costruendo gli strumenti necessari. E’ ciò su cui ci stiamo concentrando al momento in Breez con l’SDK2. Dobbiamo rendere più semplice per tutti integrare Lightning nelle proprie applicazioni. Se per aggiungere i pagamenti Lightning nella tua app devi essere un esperto di Bitcoin non si arriverà mai alla fase due.

Non puoi costruire Spotify se ti concentri sul funzionamento dei pagamenti. Devi concentrarti sulla tua proposta principale. Lightning diventa semplicemente un'implementazione, un'API3 da usare in background. Non c'è nemmeno bisogno di pensare a cosa significhi, a come funzioni. Lo si integra esattamente come si integra una fotocamera digitale nella propria app. Ecco perché ci siamo concentrati sull'SDK. Per altro non siamo gli unici. Agli sviluppatori basterà scrivere qualche riga di codice e magicamente avranno accesso ai pagamenti digitali con il Lightning Network, senza dover interagire con intermediari e senza dover pensare a KYC, AML, ecc.

La massa critica di utenti però non vorrà mai impegnarsi per gestire autonomamente un proprio nodo Lightning e rischierà di rifugiarsi in soluzioni custodial. In Breez avete coniato un termine, Lightning Service Provider (LSP)4, che esprime la soluzione a questo problema. Cosa fa un LSP?

Prima dell'invenzione dell’LSP c’erano due opzioni per utilizzare il Lightning Network. Si poteva utilizzare un servizio di custodia - ovvero utilizzare il nodo di qualcun altro per eseguire i pagamenti - oppure gestire il proprio nodo e creare i propri canali.

Un LSP è per Lightning ciò che un ISP (Internet Service Provider) è per Internet: avete un router a casa vostra, lo collegate a una presa e siete magicamente connessi a Internet. Un LSP mira a fornire la stessa identica funzionalità, consentendo all’utente finale di connettersi e partecipare attivamente alla rete Lightning. Quello che stiamo facendo è astrarre tutte le complessità della gestione di un nodo e fornire la funzionalità di connettersi semplicemente a un LSP. Quando si sfrutta il servizio di una compagnia di telecomunicazione non si pensa: “Come faccio a connettermi a Internet?" Lo si fa e basta: si usa l'infrastruttura dietro le quinte e ci si connette. Lo stesso vale per un LSP.

Come funziona?

Tecnicamente quello che fa un LSP è aprire un canale tra un nodo che esiste già (il suo) e il nuovo nodo dell’utente che inizia a utilizzare la rete. Il canale è il ponte tra l'utente e l'intero network. E’ lo stesso LSP ad aprire attivamente i canali all'utente finale. Non è necessario per l’utente pensare a quale nodo si debba collegare perché i pagamenti vadano a buon fine.

Inoltre l’LSP risolve il cosiddetto problema della liquidità in entrata. Non è necessario disporre di un canale e di una liquidità precedente per ricevere i pagamenti. L’LSP apre istantaneamente un canale verso l’utente quando quest’ultimo deve ricevere un pagamento. Quello del'l’LSP è poi un nodo ben collegato, quindi si occupa anche del routing dei pagamenti.

Se però ci fossero pochi LSP sul mercato che aprono canali dai nodi di tutti i loro utenti ai propri nodi, si creerebbe uno scenario in cui una stretta cerchia di nodi - quelli degli LSP - avrebbe in mano gran parte della connettività della rete. In poche parole, il Lightning Network si centralizzerebbe. Avete pensato anche a questo e ideato il Breez Open-LSP Model. Di cosa si tratta nello specifico?

Se il mercato fosse oligopolizzato da poche aziende non sarebbe un libero mercato: significherebbe che il governo avrebbe molta influenza sull’industria e noi non vogliamo questo scenario per il Lightning Network. Vogliamo un mercato autenticamente libero e vogliamo quindi abbassare le barriere all’ingresso. Vogliamo decine, centinaia, migliaia di LSP per consentire agli utenti una libera scelta e di ottenere il massimo del servizio a tariffe basse. Il Breez Open-LSP Model è un modello aperto in cui la barriera all’ingresso del mercato per diventare un LSP è molto bassa.

Quindi se hai liquidità da investire nella rete e vuoi diventare un LSP noi ti aiutiamo a farlo, che tu sia un individuo o un’azienda. Lo facciamo fornendo il software necessario per servire i nostri clienti.

La liquidità è il sangue del Lightning Network. E' il suo carburante. Ciò che fanno gli LSP è fornire liquidità alla rete. In poche parole creano l’offerta. A fronte dell’offerta, naturalmente, serve una domanda. Qualcuno deve usare quella liquidità. Ed è qui che entra in gioco l’SDK. Portando il Lightning Network nelle applicazioni più diffuse forniamo i nuovi utenti, portiamo la richiesta di liquidità, portiamo la domanda.

Tramite questo matchmaking il nostro obiettivo è aumentare l'utilizzo della rete Lightning.

In pratica state costruendo strumenti per incentivare la concorrenza nel vostro settore? Per agevolare i vostri competitor?

Sì. Stiamo anche creando uno standard insieme ad aziende come Square, la nuova impresa di Jack Dorsey, e Synonym, di John Carvalho. In questo modo gli utenti saranno in grado di scegliere i propri LSP senza modificare il codice. La standardizzazione non è ancora definitiva, ma una volta che tutti si saranno conformati al nuovo standard, allora gli utenti saranno in grado di cambiare velocemente LSP o di connettersi a più LSP contemporaneamente.

La coopetition, come mi piace chiamarla anziché competition, la promozione della concorrenza, è positiva. Questo perché il nostro vero rivale è il mondo fiat, non le altre aziende del mondo Bitcoin.

Il nostro obiettivo è portare Bitcoin nel mondo mantenendone i valori fondamentali e non c’è altro modo per farlo se non quello di proporre un modello trasparente, aperto e collaborativo.

Avete lanciato l’SDK poco più di tre mesi fa. State già registrando un interesse da parte di aziende e sviluppatori?

Sì. Siamo in una fase di progettazione in cui lavoriamo solo con un gruppo di partner selezionati. E’ una sorta di fase beta per l'SDK. Ma le richieste sono continue. Ogni giorno riceviamo telefonate di utenti che vogliono iscriversi alla lista d'attesa. Ad oggi stiamo già lavorando con diverse aziende dell'ecosistema Bitcoin. Un esempio è Green, il wallet di Blockstream che vuole integrare Lightning con il nostro SDK. Un altro esempio è Satimoto: un’app che consente di ricaricare i veicoli elettrici in Europa pagando in bitcoin tramite il Lightning Network. Ci sono varie applicazioni che si stanno costruendo sulla base del Breez SDK, tra cui app social e fintech. Sono molto entusiasta per il futuro. Credo che si stia andando nella giusta direzione.

Bitcoin è considerato ancora da tanti una tecnologia adversarial. E’ un’alternativa a governi e banche centrali. Temi che in qualche modo questa caratteristica possa spaventare le aziende e allontanarle dall’adozione del Lightning Network?

Vedo Cash App che ha portato Lightning a 50 milioni di utenti negli Stati Uniti. Vedo PayPal che ha integrato Bitcoin e permette agli utenti di acquistarlo. Quindi, al contrario, vedo apertura verso Bitcoin. Ma alla fine non importa cosa si pensi, perché Bitcoin è semplicemente una tecnologia migliore, è la miglior forma di denaro e quindi è solo una questione di tempo prima che la gente inizi a utilizzarla. La paura di cui parli esiste con qualsiasi nuova tecnologia. Basti pensare a Internet nel passato o all’intelligenza artificiale nel presente.

In passato hai scritto che non esistono wallet Lightning ma Lightning payments apps. Cosa intendi?

Una volta conservavamo le banconote di carta nel portafoglio di pelle. Il denaro era contenuto in senso fisico all’interno del wallet. Questa definizione non funziona quando si pensa al mondo on-chain e nemmeno al Lightning Network. Inviando un pagamento Lightning c’è la componente della firma con la chiave crittografica, naturalmente, ma non è l’unico fattore. Il lavoro più importante è quello del routing dei pagamenti. Di fatto, l’applicazione si occupa della gestione del nodo. Si occupa della gestione della liquidità per ricevere pagamenti, si occupa di calcolare il percorso quando si invia un pagamento. Per questo suggerisco di chiamare questi software Lightning Payment Apps: perché la loro funzione principale è quella di gestire pagamenti Lightning.

In questo senso andrebbe abbattuto il muro tra fiat e criptovalute. Mi spiego: dove si utilizza il termine wallet nell’economia tradizionale? Cash App non viene chiamata wallet.

All’inizio hai detto che l’adozione della tecnologia attraversa due fasi e che il Lightning Network è ancora nella sua prima fase. Quando si arriverà alla seconda?

Stiamo andando nella giusta direzione ma non ci siamo ancora arrivati. Stiamo ancora costruendo applicazioni che si rivolgono all'ecosistema Bitcoin e Lightning. Ma direi che ci siamo abbastanza vicini. Già tra un anno saremo in una posizione diversa. Non credo che TikTok adotterà Lightning entro un anno, ma credo che vedremo i concorrenti di TikTok, o le applicazioni che sono più o meno nello stesso ambito, integrare Lightning.

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Hodlonaut è un bitcoiner norvegese che naviga nell’ambiente dal 2013. È stato colui che ha lanciato la Lightning Torch nel 2019 ed è il co-fondatore e l'editore di Citadel21, la rivista Bitcoin-only senza esclusione di colpi.

Attualmente Hodlonaut passa molto del suo tempo a difendersi dalle molestie legali di Craig Wright (come spiegato nella fermata #54.

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E’ online il nuovo video-approfondimento dedicato al tema della settimana di Bitcoin Train sul canale YouTube di Massimo Musumeci, fisico, ricercatore Bitcoin ed esperto di privacy e sicurezza informatica.

Questo lunedì si è parlato del polverone sollevato da Ledger con il lancio del servizio Ledger Recover. Appuntamento a lunedì 29 maggio!

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