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Fermata #110 - IA e Bitcoin uniscono le forze
Lightning Labs annuncia l'integrazione tra Intelligenza Artificiale e Lightning Network, per rendere lo sviluppo e l'accesso agli strumenti di IA più veloci ed economici.
Il fatto che la nascita della prima valuta nativa di Internet avrebbe aperto autostrade enormi per innovazione e ottimizzazione del lavoro, era dato per scontato ormai da decenni. I tentativi di svilupparla, come più volte riportato in questa newsletter, sono stati tanti: David Chaum con DigiCash, Nick Szabo con Bit Gold, Douglas Jackson e Barry Downey con e-gold, Wen Dai con b-money, ecc.
La soluzione è arrivata nel 2009 con Bitcoin, ma in una forma ancora primitiva: la tecnologia dell’epoca non era in grado di consentire uno scambio di valore istantaneo per poter davvero sfruttare l’enorme potenziale dei pagamenti online. Colpa, in particolare, di quell’ingranaggio del sistema Bitcoin trasformatosi poi in una buzzword sfruttata dagli uffici marketing delle altre criptovalute: la blockchain. Un male necessario per garantire la distribuzione del Consenso, ma deleterio per l’efficienza e la rapidità delle transazioni.
A risolvere il problema è arrivato nel 2018 il protocollo di secondo livello attualmente più diffuso: il Lightning Network. Lightning consente già oggi transazioni e micro-transazioni (a partire da 1 SAT, al cambio attuale 0,000276 euro) istantanee in tutto il mondo. E' proprio la capacità di inviare e ricevere pagamenti immediati e senza intermediari che può drasticamente cambiare tanti settori dell’economia.
In primis, quello dell’Intelligenza Artificiale.
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Il futuro dell’Intelligenza Artificiale
Le prime applicazioni di intelligenza artificiale che stanno conoscendo una diffusione sempre crescente - e i cui grandi nomi sono oggi ChatGPT, Midjourney, Bard e altri - hanno due tipi di problemi: richiedono una grande quantità di dati per essere allenate e hanno un accesso ristretto ad alcune fonti di dati. Quelle aziende che costituiscono grandi bacini, come i social media, vogliono imparare a monetizzare il loro servizio, cioè la fornitura dei loro big data alle intelligenze artificiali, e dunque stanno chiudendo i rubinetti.
Affamati di dati
Strumenti come ChatGPT rientrano nella categoria di quelli che vengono definiti i Large Language Models (LLM): modelli di apprendimento automatico progettati per comprendere e generare linguaggio umano. Tali modelli sono large (grandi) perché contengono un gran numero di parametri che vengono sfruttati durante la fase di allenamento dell’intelligenza artificiale. Parametri costruiti sulla base di una vasta gamma di dati raccolti da Internet tra cui libri, articoli, siti web e altri tipi di testo.
ChatGPT-3, per esempio, ha 175 miliardi di parametri. I LLM, dunque, richiedono una notevole capacità di calcolo per l’addestramento e l’utilizzo stesso: in poche parole, sono molto costosi e quindi il loro sviluppo e la loro fruizione non sono alla portata di tutti.
Grandi bacini di dati chiusi al pubblico
In risposta all'ascesa di modelli di LLM affamati di dati e alla facilità di raccolta di quest’ultimi, stiamo assistendo a un ritorno del web a una struttura chiusa. Le grandi piattaforme social e i siti web, che custodiscono enormi quantità di dati molto golose per i LLM, sorvegliano attentamente le connessioni in entrata per evitare di fornire risorse preziose gratuitamente. Twitter e Reddit, per esempio, limitano pesantemente le loro API1 nel tentativo di perseguire nuove opportunità di monetizzazione dei dati.
A questi problemi è arrivata la risposta di Lightning Labs, azienda nota per lo sviluppo del client più utilizzato per i nodi Lightning, LND.
I bot pagheranno i dati tramite il Lightning Network
Lightning Labs ha annunciato l’uscita di una nuova serie di strumenti per sviluppatori che integra le capacità dell'intelligenza artificiale e della rete Lightning nei LLM. Gli strumenti sono basati sul protocollo L402, un meccanismo di autenticazione nativo di Lightning, e Langchain, una libreria che semplifica la creazione di applicazioni che utilizzano i LLM.
Più nello specifico, gli strumenti sono LangChainBitcoin e Aperture: il primo consente alle intelligenze artificiali di interagire direttamente con Bitcoin e il Lightning Network, detenendo un saldo in bitcoin e inviando e ricevendo satoshi tramite un nodo Lightning LND (sì, avete capito bene, le intelligenze artificiali potranno gestire da sole un loro wallet). Il secondo è in grado di trasformare qualsiasi API in una risorsa a pagamento tramite Lightning. Tutto questo in modo completamente automatizzato.
Come ha riassunto il Cto di Lightning Labs Olaoluwa Osuntokun nel rilanciare il documento di presentazione del progetto: “I bot vi pagheranno”. Per i meno tecnici, questo significa che i dati raccolti dai LLM potranno essere pagati in micro-transazioni tramite il Lightning Network direttamente dai software stessi, permettendo allo stesso tempo di automatizzare la monetizzazione dei dati e mettere quest’ultimi a disposizione delle intelligenze artificiali.
Queste innovazioni risolvono anche un ulteriore problema: l’accessibilità finanziaria alla programmazione dei LLM. I costi elevati di sviluppo sono oggi spesso finanziati tramite carte di credito - fattore che aumenta i costi anche per gli utenti finali per via delle commissioni. Le fee quasi inesistenti e l’accessibilità indiscriminata al Lightning Network aprono la possibilità di programmare dei LLM a una platea di sviluppatori molto più ampia rispetto a quella attuale.
Dunque le implicazioni delle innovazioni appena descritte sono due, entrambe molto significative:
Drastico abbassamento delle barriere all’ingresso del mercato per chi voglia sviluppare nuovi LLM, quindi alimentazione di innovazione e concorrenza.
Riduzione dei costi, con il risultato che l’intelligenza artificiale sarà più economica non solo da sviluppare, ma soprattutto da utilizzare2.
Il tutto reso possibile dall’integrazione con Bitcoin, in particolare con il Lightning Network, che già oggi è la tecnologia di riferimento per le transazioni digitali senza intermediari e che, per qualcuno, può diventare ancora di più: David Marcus, ex presidente di PayPal e Ceo di Lightspark, ha recentemente detto di voler contribuire al processo che renderà il Lightning Network il layer di settlement globale di Internet.
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