Fermata #142 - Se questo è un uomo

“E’ illegale scambiare Ordinals (titoli non registrati) in El Salvador. Lo stesso vale per gli NFT”.

A scriverlo su Twitter, lo scorso 6 dicembre, è Max Keiser, senior advisor del presidente di El Salvador Nayib Bukele. L’affermazione arriva in un momento in cui è acceso il dibattito su Ordinals, Inscription e, più in generale, transazioni che includono dati arbitrari sulla blockchain di Bitcoin, aumentando il costo delle commissioni. Ma, al di là dell’oggetto della discussione, il protagonista di questa puntata è l’autore del tweet.

Max Keiser è semplicemente uno tra i più popolari volti che, nel mondo intero, vengono associati a Bitcoin. Ed è un vero peccato perché un tale personaggio ha ben poco a che vedere con quei valori libertari che caratterizzano la cultura sottostante a Bitcoin.

Dalla carriera in Wall Street alla critica nei confronti del sistema finanziario tradizionale, dalla popolarità raggiunta con Russia Today alla promozione della shitcoin ispirata al suo nome, fino al ruolo di alfiere della propaganda di governo in El Salvador. Quella di Max Keiser è la storia di un uomo che ha rinunciato alla dignità in cambio della popolarità.

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L’opposizione agli Usa dalle telecamere russe

Il Keiser Report e le critiche unidirezionali

Max Keiser e la moglie Stacy Herbert, entrambi di origini newyorkesi, hanno raggiunto la popolarità con un programma chiamato Keiser Report.

Mandato in onda dal 2009 su RT (Russia Today), il programma televisivo era focalizzato su economia e finanza e ha guadagnato notorietà per la copertura critica e spesso non convenzionale dei mercati finanziari globali, della politica economica e dei temi relativi a Bitcoin. In effetti, si è trattata di una delle primissime produzioni televisive a parlare estensivamente di Bitcoin.

Il programma era diviso in due parti principali. Nella prima, Keiser presentava un'analisi o un commento su recenti eventi economici o notizie finanziarie, spesso con toni molto diretti. Nella seconda parte, lui ed Herbert discutevano gli argomenti più in profondità, includendo frequentemente interviste con ospiti.

Per anni Keiser ha definito le valute tradizionali come “carta straccia”, monete che “andranno a zero” rispetto a bitcoin. Le sue parole più dure spesso sono state rivolte agli Stati Uniti, colpevoli di aver creato una “gigantesca bolla di debito” e di gestirla “attraverso la guerra e la manipolazione del mercato.” Tutti concetti con un fondo di verità, ma che non risulta difficile esprimere davanti a telecamere russe, verso il cui governo, invece, non si registrano invettive.

MaxCoin

E’ dalle stesse telecamere che, nel 2014, colui che da molti viene ancora oggi considerato un “massimalista” Bitcoin, ha promosso attivamente MaxCoin. La criptovaluta era stata sviluppata da studenti dell'Università inglese di Bristol che si erano ispirati al nome del conduttore televisivo. Sbandierata da Keiser stesso su Russia Today, la shitcoin ha messo in scena il più classico degli schemi pump&dump: crescita del prezzo iniziale, spinta dalla promozione e dalla popolarità del personaggio, successivo crollo verticale e morte definitiva del progetto.

L’Hollywood Stock Exchange

Kaiser sapeva ciò di cui parlava. Prima del coinvolgimento in Bitcoin, la sua carriera lo aveva visto vestire i panni del broker a Wall Street, tra le altre cose. Forse uno dei suoi progetti più noti è l’Hollywood Stock Exchange (HSX), un mercato virtuale dove i partecipanti potevano scambiare azioni di celebrità, film e programmi televisivi.

L’HSX non era un mercato finanziario in senso tradizionale. Non si utilizzava denaro reale per comprare e vendere i titoli, ma gli Hollywood Dollars. Si trattava essenzialmente di una piattaforma di intrattenimento che combinava trading e speculazione in forma ludica.

Il tratto eccentrico

Max Keiser ha più volte dichiarato di aver sentito parlare di Bitcoin nel 2011 e di aver iniziato ad accumularne quando, all’epoca, 1 bitcoin valeva $1. Non ha mai nascosto la sua ricchezza e, anzi, ne ha fatto un segno distintivo insieme all’eccentricità.

In un’intervista a CNBC Africa divenuta poi popolare, Keiser ha strappato una banconota da $10 di fronte all’intervistatore, il quale gli ha segnalato che il gesto costituisse un crimine. La risposta di Keiser, condita da grida e una sedia lanciata, è stata: “Lo sa che con tutti i bitcoin che ho posso comprare qualsiasi dannato senatore o deputato che io voglia? Io faccio le leggi, chi ha bitcoin fa le leggi”.

Dal potere russo a quello salvadoregno

La coppia ha messo fine a Keiser Report nel febbraio 2022, rassegnando le dimissioni da Russia Today dopo l’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino. Come riportato dal popolare account WhaleWire su Twitter, Keiser per l’occasione ha eliminato oltre 1.500 tweet relativi alla guerra, in alcuni dei quali definiva il conflitto una “bufala”.

Quella di Russia Today è stata una perdita piuttosto indolore per la coppia. Nel 2021, anno in cui El Salvador ha reso bitcoin valuta a corso legale, i due hanno visitato il Paese per la prima volta. A febbraio 2022 sono stati entrambi ricevuti dal presidente Nayib Bukele per fargli avere una copia dell’edizione cartacea di Bitcoin Magazine che raccontava ciò che stava accadendo in El Salvador.

Nello stesso periodo la coppia ha lanciato El Zonte Capital, un fondo per investire in startup locali focalizzate su Bitcoin, e da allora i legami con il governo locale sono diventati sempre più stretti. A fine 2022 Stacy Herbert è stata nominata capo del National Bitcoin Office, ruolo che ricopre tutt’oggi.

Megafono della propaganda

Dal trasferimento in El Salvador, Keiser ha continuato la sua attività di critica feroce al sistema finanziario tradizionale, senza però rivolgere la stessa attenzione ai problemi interni. Nel 2022 il presidente Bukele ha sospeso i diritti costituzionali e civili per affrontare la drammatica violenza delle bande, portando all’arresto di oltre 60.000 persone con sospetti legami con gruppi criminali. Per l’occasione la coppia, raggiunta dai giornalisti del Wall Street Journal, ha rifiutato la richiesta di intervista e non ha risposto alle domande sul lavoro in El Salvador.

La coppia oggi funge da megafono della propaganda politica di Nayib Bukele. Alcuni esempi di tweet, tra i tantissimi scritti:

• “La moneta perfetta aveva bisogno di un grande leader. Tra 500 anni, la trasformazione di questa società operata dal presidente Bukele verrà insegnata insieme a quelle del Rinascimento, dell'Illuminismo, dell'Antica Roma e dell'Antica Grecia”. Stacy Herbert.

• “Bukele costruisce. Tutti gli altri distruggono. Vota con i piedi. Trasferisciti in El Salvador”. Max Keiser.

• “Bukele non è un dittatore. In effetti, il contrario. E’ più simile a Gesù Cristo”. Max Keiser.

• “Il Presidente Bukele è sicuramente un Re Filosofo”. Stacy Herbert.

• “Bukele Il Magnifico si candida alla presidenza del Paese. […] Durante i primi 5 anni, i risultati sono stati senza precedenti. I prossimi 5 anni cambieranno il mondo”. Max Keiser.

Secondo la costituzione di El Salvador, i presidenti non possono avere mandati consecutivi. Tuttavia, nel settembre dell'anno scorso, la Corte Suprema di El Salvador, con nuovi giudici nominati da legislatori allineati a Bukele, ha emesso un verdetto che permette ai presidenti di cercare un secondo mandato consecutivo, nonostante il divieto costituzionale. Inutile dire che a questo proposito non si registrano commenti di Keiser o Herbert.

Da Bitcoin allo Stato

I valori che Bitcoin eredita dall’economia austriaca e dalla cultura cypherpunk, come quelli di privacy, libertà individuale e libertà del mercato dall’ingerenza statale sono in completa antitesi con tutto ciò che incarna Max Keiser. Insieme alla moglie, lui ha scelto di seguire fama e successo perdendo di vista i principi che stanno alla base di ciò che gli ha fruttato una fortuna.

Non stupisce, dunque, che l’ostilità per le Inscription - condivisa ampiamente da chi scrive - si trasformi in un attimo nel desiderio di vietarle con un provvedimento statale: difficile immaginare qualcosa di più lontano dal concetto di libero mercato.

E a chi, pochi giorni fa, si è permesso di chiedergli conto della contraddizione implicata nel suo tweet (riportato a inizio articolo), Keiser ha risposto con tutto l’egocentrismo e la megalomania che lo caratterizzano: “Chiedi a tua madre”.

Forse risentito dalle critiche che lo hanno seppellito dopo l’ennesima dichiarazione antitetica a Bitcoin, forse per ricostruire un po’ di autostima scalfita dall’episodio, o forse per entrambe le cose, Keiser ha sentito il bisogno di auto celebrarsi, sempre su Twitter, il 7 dicembre:

• Ho iniziato a Wall Street nel 1983

• Ho fondato e venduto una dot-com (HSX) nel 1996

• Ho iniziato ad acquistare Bitcoin nel 2011 a $1

• Ci siamo trasferiti in El Salvador nel 2021 per unirci al rinascimento della libertà economica del Presidente Bukele e costruire il Bitcoin Country.

Le persone che scommettono contro di me tendono a perdere alla grande!

“Accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso”, scriveva Primo Levi in Se questo è un uomo, riferendosi a contesti ben più drammatici.

Ma anche la ricchezza più sfrenata, a volte, può portare alla perdizione.

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