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Fermata #213 - Chi comanda in Bitcoin?
Un nuovo paper analizza il Consenso di Bitcoin, raccontando il processo decisionale del protocollo in cui nessuno ha un potere assoluto e ipotizzando possibili scenari futuri
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Quante volte vi è stato chiesto - o vi siete chiesti voi stessi - chi comandasse in Bitcoin? Si fa presto a parlare di decentralizzazione, resistenza alla censura, privacy, ma qualcuno deciderà pure come gestire Bitcoin! Che modifiche fare, come mantenere il codice ecc... insomma, chi traccia la roadmap?
Lo scetticismo deriva da decenni di storia in cui siamo stati abituati a pensare ai modelli di governance come strutture gerarchiche. Ma per quanto non sia immediata da digerire, la realtà è una sola: in Bitcoin non comanda nessuno.
Lo hanno spiegato chiaramente in un lungo ed elaborato paper Lyn Alden, Steve Lee e Ren Crypto Fish. Il documento - intitolato Analyzing Bitcoin Consensus: Risks in Protocol Upgrades - analizza il Consenso di Bitcoin passando ai raggi X gli attori coinvolti nell’industria e i loro incentivi per poi raccontare come la resilienza della rete derivi direttamente dalla sua resistenza ai cambiamenti. In Bitcoin regna per gran parte del tempo lo status quo. Gli aggiornamenti al protocollo richiedono il superamento di ostacoli significativi: devono essere proposti, discussi, accettati e infine adottati da una vasta gamma di stakeholder con interessi spesso divergenti. Questa inerzia, che potrebbe sembrare un limite, è invece una funzione di sicurezza: protegge la rete da modifiche impulsive o dannose che potrebbero comprometterne l'integrità.
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Gli autori raggruppano i protagonisti del Consenso in sei categorie, ciascuna delle quali svolge un ruolo unico nel mantenimento e nell'evoluzione della rete: nodi economici, investitori, miner, Core maintainer, influencer e media, e infine utenti e sviluppatori di applicazioni.
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I protagonisti del Consenso
Nodi economici
I nodi economici, ovvero le entità che gestiscono transazioni di Bitcoin di grande volume (come exchange, processori di pagamenti e grandi commercianti), sono centrali nella definizione delle regole di consenso. Scegliendo quale versione del software utilizzare, possono decidere quale fork del protocollo supportare. Questa scelta, negli scenari più cupi, può portare fino a uno split della blockchain, rendendo effettiva una nuova “versione” di Bitcoin se molti di loro rifiutano i blocchi creati secondo le vecchie regole.
I nodi economici agiscono in base a incentivi chiari: il loro obiettivo è massimizzare il volume delle transazioni e mantenere stabile la rete, assicurando così che gli utenti continuino a utilizzare i loro servizi.
Investitori
L’influenza degli investitori estende dal prezzo del token fino alla sua adozione e al mantenimento del consenso. Gli investitori includono una gamma di soggetti, dai grandi istituzionali ai singoli individui. Tra questi, c’è chi custodisce personalmente i propri bitcoin, chi si affida a custodi qualificati come exchange o fondi ETF, e persino società quotate che detengono bitcoin come riserva di valore.
I loro incentivi si concentrano sul mantenimento e l’accrescimento del valore dei loro investimenti, cercando di evitare modifiche o aggiornamenti che possano minare la stabilità della rete e ridurre l’attrattiva di bitcoin come riserva di valore.
Miner
I miner non solo creano i blocchi che aggiungono transazioni alla blockchain, ma hanno anche il potere di segnalare la loro disponibilità ad accogliere nuovi aggiornamenti utilizzando specifici bit. In caso di fork, inoltre, possono orientare la loro potenza di calcolo verso la catena che ritengono più vantaggiosa.
L’incentivo principale dei miner è la massimizzazione dei guadagni derivanti dalle ricompense in blocchi e dalle commissioni di transazione. La sicurezza della rete è quindi direttamente collegata ai loro interessi, poiché instabilità o cambiamenti che potrebbero svalutare Bitcoin rappresentano una minaccia per le loro entrate. Il loro potere può ridursi se altri stakeholder come gli investitori o i nodi economici non sono favorevoli a una modifica proposta.
Core maintainer
I Core maintainer, ossia gli sviluppatori responsabili del rilascio di nuove versioni di Bitcoin Core - che includono aggiornamenti di sicurezza, miglioramenti delle prestazioni e nuove funzionalità - possiedono una sorta di potere “di veto”. Essendo Core molto adottato rispetto ad altri client, il rifiuto di implementazione di un aggiornamento renderebbe l’adozione di quest’ultimo molto più complessa o, in ogni caso, più lenta. L’influenza dei Core maintainer è importante soprattutto da un punto di vista reputazionale.
Le motivazioni di questi sviluppatori vanno dalla volontà di migliorare le capacità tecniche di Bitcoin alla salvaguardia della loro reputazione nella comunità. Spesso guidati da un impegno ideologico verso i principi di Bitcoin, sono anche incentivati da sponsorizzazioni, i cosiddetti grant, che finanziano il loro lavoro. Tuttavia, una volta che un aggiornamento è implementato, la loro influenza si riduce e si sposta su altri stakeholder, soprattutto quelli che devono decidere se adottare la modifica.
Influencer e media
Il potere di influencer e media può amplificare o minimizzare la percezione del supporto a una modifica del consenso, influenzando l’opinione pubblica e, di conseguenza, le scelte di altri stakeholder.
L’incentivo principale per gli influencer è il mantenimento e la crescita del proprio pubblico, oltre alla necessità di preservare la propria credibilità all’interno della comunità Bitcoin. Poiché molti di loro hanno un interesse economico o ideologico nel successo di Bitcoin, la loro partecipazione e il loro supporto possono essere cruciali, ma un endorsement mal ponderato su un aggiornamento fallimentare potrebbe danneggiare la loro reputazione.
Utenti e sviluppatori di applicazioni
L’ultimo gruppo è rappresentato dagli utenti e dagli sviluppatori di applicazioni che utilizzano Bitcoin per scopi diversi, che vanno dalle semplici transazioni alle applicazioni finanziarie più complesse, come Lightning Network o soluzioni di finanza decentralizzata (DeFi) basate su Bitcoin. Questa categoria include anche i provider di wallet e i team che lavorano su soluzioni Layer 2 per estendere le capacità della rete.
Quest’ultimo gruppo è costituito da persone che hanno motivazioni non sempre uguali: gli utenti che utilizzano Bitcoin come mezzo di scambio, per esempio, desiderano commissioni basse e opzioni di privacy, mentre chi sviluppa o utilizza applicazioni finanziarie complesse è disposto a tollerare commissioni più elevate in cambio di maggiore programmabilità e funzionalità.
Cosa potremmo aspettarci in futuro?
Gli autori descrivono il processo del Consenso - ossia l’interazione decentralizzata e non coordinata dei sei gruppi d’interesse - come una teoria dei giochi in cui ogni stakeholder agisce in base alle proprie motivazioni e risponde alle azioni degli altri. In base a queste interazioni provano, verso la fine del paper, a ipotizzare cosa potrebbe accadere in futuro di fronte a nuove proposte di aggiornamento a Bitcoin.
Modifiche al consenso con client alternativi
Gli aggiornamenti al Consenso sono stati finora integrati principalmente nel client Bitcoin Core, che rappresenta circa il 98% dei nodi della rete. Tuttavia, gli autori evidenziano che nulla impedisce che, in futuro, aggiornamenti significativi vengano proposti e implementati attraverso client alternativi. Questi potrebbero includere fork di Bitcoin Core o implementazioni completamente nuove scritte in linguaggi diversi.
Gli autori spiegano che i client alternativi potrebbero emergere per diverse ragioni:
Rifiuto da parte dei Core maintainer di integrare determinati aggiornamenti.
Interessi divergenti tra gli sviluppatori esterni e i Core maintainer.
La necessità di introdurre funzionalità specifiche che Bitcoin Core non supporta.
In questi casi, gruppi di sviluppatori potrebbero scegliere di creare un fork di Bitcoin Core o sviluppare un nuovo client scritto in un linguaggio diverso, implementando i cambiamenti desiderati. Una tale scelta porterebbe con con sé una serie di rischi, che il documento analizza nel dettaglio:
Fragilità della rete e rischio di discontinuità:
Se i client alternativi implementano modifiche al consenso senza il pieno supporto di nodi economici e miner, la rete potrebbe diventare fragile, esponendosi al rischio di reorg o addirittura a uno split della chain negli scenari più estremi.
Perdita di fondi e vulnerabilità economiche:
Funzionalità specifiche introdotte dai client alternativi potrebbero non essere pienamente adottate dalla rete, portando a vulnerabilità economiche. Attori malintenzionati potrebbero approfittare di queste vulnerabilità per reclamare fondi bloccati in smart contract non più sicuri secondo le vecchie regole.
Impatto sulla sicurezza:
Client alternativi che diventassero ampiamente adottati potrebbero introdurre bug o vulnerabilità che minano la sicurezza complessiva della rete.
Secondo il paper, un dialogo continuo tra sviluppatori, minatori, nodi economici, investitori e utenti è essenziale per identificare e affrontare potenziali conflitti prima che diventino problematici.
Domande critiche per valutare i cambiamenti
Per aiutare gli stakeholder a navigare nel complesso processo decisionale, gli autori propongono 13 domande chiave che dovrebbero guidare l'analisi delle proposte. Le domande più importanti si concentrano su alcuni temi cruciali:
Sicurezza: capire se la proposta aumenta la sicurezza della rete o se introduce nuove vulnerabilità.
Implicazioni economiche: il cambiamento può destabilizzare il valore di bitcoin o creare incentivi economici distorti?
Adozione e consenso: è importante capire non solo se la maggioranza approva una proposta, ma se esistono minoranze influenti che potrebbero opporsi in modo significativo, generando conflitti o frammentazioni.
Fattibilità tecnica e implementazione: quanto è complessa l'implementazione? La modifica è tecnicamente fattibile e quanto tempo richiederà per essere adottata completamente senza rischi di incompatibilità?
Impatto sulla decentralizzazione: le proposte devono essere esaminate per capire se rafforzano o riducono la distribuzione del potere tra i vari attori della rete.
Il paper suggerisce che, per garantire un processo trasparente, è importante raccogliere dati da una varietà di fonti, tra cui:
Discussioni pubbliche e feedback della comunità.
Segnali di supporto espliciti, come quelli forniti dai minatori durante la fase di segnalazione.
Attività economiche, come l’andamento dei mercati dei futures, che possono fornire indicazioni sul sentiment degli investitori.
Gli autori enfatizzano la necessità di un periodo adeguato per la revisione, durante il quale ogni stakeholder possa esprimere il proprio parere e segnalare eventuali preoccupazioni. Solo dopo aver raccolto sufficienti prove di supporto e consenso, una proposta dovrebbe essere implementata.
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